POS mobile o virtuale: costo, commissioni, come funziona

Per tutte le attività commerciali, il POS è diventato obbligatorio dal 1° luglio 2022. Esistono in commercio diverse tipologie di dispositivi adatti ad ogni tipo di attività: POS fisso, POS wireless, POS mobile, POS virtuale.

 

Vista l’ampia diffusione degli strumenti di pagamento elettronici, oggi avere un POS non è più una spesa onerosa. Ci sono diverse offerte contrattuali che declinano l’utilizzo, i costi di acquisto e le commissioni in base alla propria attività.

 

Non è un caso se sono nate anche soluzioni di POS senza conto corrente o POS senza partita Iva, proprio per venire incontro a tutte quelle iniziative (personali, piccole, medie) che non possono affrontare costi di gestione troppo elevati.

POS: significato e come funziona il pagamento

POS è l’acronimo inglese dell’espressione point of sale, punto di vendita. Indica un dispositivo elettronico fornito in dotazione alle attività commerciali, alle partite Iva e alle aziende che permette ai clienti di effettuare transazioni con gli strumenti di pagamento elettronico e digitale: le carte di credito, le carte di debito, le carte prepagate; per i POS più recenti anche wallet e app.

Le principali modalità di trasferimento di denaro tra POS e strumenti di pagamento digitali sono tre, elencate di seguito.

  1. Chip e pin. Si digita l’importo dovuto; la carta del cliente viene inserita nella parte in basso alla pulsantiera; il cliente digita il PIN per approvare il pagamento.
  2. Strisciata. Questo metodo sta via via andando in disuso, tuttavia alcuni dispositivi consentono questo tipico di pagamento. È il più classico di tutti e consiste nel passare la carta dalla parte della banda magnetica lungo la fessura laterale del POS.
  3. Contactless. È il più recente dei metodi di pagamento. È sufficiente appoggiare la carta nella parte superiore e anteriore del POS e il pagamento è fatto. Stesso procedimento nel caso di pagamento tramite telefono con wallet e app.

È possibile scegliere tra diversi tipi di POS, i più diffusi in commercio sono: il POS fisso, il POS mobile, il POS virutale (vd il paragrafo dedicato ai modelli).

I POS tradizionali necessitavano di un conto corrente associato. Da qualche tempo, sono in commercio POS senza conto corrente

Pos obbligatorio dal 2022: cosa dice la legge

Il POS è diventato obbligatorio per legge dal 30 giugno 2022 per tutti coloro che hanno un’attività con partita Iva. Sono coinvolti quindi negozianti, artigiani, ristoratori, commercianti ambulanti, artigiani, commercialisti, avvocati, dentisti, medici.

Per gli inadempienti è prevista una multa di 30 euro con la maggiorazione del 4% sulla spesa del cliente non accettata tramite POS.

L'obbligatorietà è entrata in vigore con il decreto-legge Pnrr 2, per l’attuazione degli indirizzi di digitalizzazione del Pnrr.

POS: significato e come funziona il pagamento

POS è l’acronimo inglese dell’espressione point of sale, punto di vendita. Indica un dispositivo elettronico fornito in dotazione alle attività commerciali, alle partite Iva e alle aziende che permette ai clienti di effettuare transazioni con gli strumenti di pagamento elettronico e digitale: le carte di credito, le carte di debito, le carte prepagate; per i POS più recenti anche wallet e app.

Le principali modalità di trasferimento di denaro tra POS e strumenti di pagamento dig Leggi di più

Pos mobile, virtuale, fisso: modelli e differenze

In commercio si possono trovare diversi tipi di dispositivi: il POS fisso, il POS mobile, il POS virtuale.

POS fisso. È il più classico di tutti e quello più storico, il primo ad essere stato messo in commercio. Si tratta di un dispositivo elettronico digitale che si collega ad internet, tramite il quale trasmette i dati di pagamento alla banca.

POS wireless. Ha le stesse caratteristiche del precedente, ma è possibile spostarlo dalla propria base grazie alla trasmissione dati tramite bluetooth.

POS mobile. Questo dispositivo è wireless e si connette tramite bluetooth allo smartphone, al tablet e al pc su cui è installata l’app del POS. Non necessita di SIM in caso di collegamento a un altro dispositivo, in quanto sfrutta la sua connessione dati.

POS virtuale. Si tratta di un semplice POS online che si collega al proprio sito e-commerce e permette ai clienti di effettuare acquisti su internet e pagare comodamente tramite carta, senza inviare bonifici o somme di denaro contante.

Banco di Sardegna offre tutte le soluzioni sia per POS fisso, wireless e mobile che POS virtuale.  In base alle proprie necessità è possibile scegliere tra il POS fisso con collegamento adsl o fibra o wireless.

Sono inoltre disponibili le soluzioni mobile per i professionisti che svolgono attività lavorative sempre in movimento: in questo caso il dispositivo ti permette di trasformare il tuo smartphone, iPhone, tablet in un POS per pagamenti con carte di credito, di debito e prepagate anche in modalità contactless.

Infine, il POS virtuale Banco di Sardegna per i business online ed e-commerce: una piattaforma di pagamento online che consente di ricevere e gestire pagamenti sicuri via web con carta di credito.

            

POS senza partita Iva: è possibile?

Anche le realtà commerciali più piccole possono ricevere pagamenti via POS, non esistono infatti vincoli normativi in questo senso. Il POS senza partita Iva è uno strumento molto utile per le nuove esigenze lavorative come proprietari di B&B, banchetti di street food, vendita agricola al dettaglio e può essere richiesto alla propria banca.

 

Qual è il POS più conveniente?

Per capire qual sia il POS più adatto le proprie esigenze ci sono tre caratteristiche da prendere in considerazione in base alla propria impresa. Non esiste, quindi, un POS conveniente su tutti, ma dipende dalle dimensioni economiche della propria attività.

I costi da tenere in considerazione per capire qual è il POS più conveniente alle proprie esigenze sono:

  • i costi per l’acquisto;
  • le commissioni percentuali richieste dalla banca o istituto sulle transazioni in base all’importo degli acquisti effettuati dai clienti;
  • il canone di abbonamento a un determinato circuito di pagamento.

A proposito di canone di abbonamento, esistono due tipi di modalità: POS senza canone mensile fisso e POS a canone fisso o abbonamento.

Il POS senza canone mensile fisso prevede il pagamento di una tassa su ogni transazione digitale. Solitamente in questo caso il dispositivo viene comprato e non preso in comodato d’uso. Alcuni gestori hanno una commissione fissa su ogni transazione indipendentemente dal tipo di carta utilizzata.

Pos a canone fisso o abbonamento hanno invece costi di commissione generalmente bassi, tuttavia si versa un canone mensile per poter utilizzare il POS stesso.

Quando si sceglie un POS a canone fisso ci sono altre particolarità da tenere in considerazione durante la scelta:

  • Piano tariffario adeguato in base al volume delle transazioni. Più numerose sono le transazioni, maggiore è infatti l’importo da versare all’istituto di credito o all’ente fornitore del dispositivo.
  • Tetto massimo di incassi annuali, in quanto alcuni operatori aggiungano un costo di trasmissione al superamento di un determinato tetto annuale.
  • Vincoli contrattuali perché in alcuni casi è richiesta una quantità minima di mesi di utilizzo;
  • Carte accettate: non tutti i POS accettano tutte le carte, alcuni però permettono di stipulare convenzioni con diversi circuiti.

 

Quanto costa l’acquisto del POS?

Ci sono diverse soluzioni contrattuali che gli operatori forniscono agli esercenti. Pertanto, il costo del POS può variare e si deve anche tenere in considerazione il tipo di canone previsto dal contratto e il numero di transazioni mensili e/o annuali.

I modelli basi hanno un costo piuttosto ridotto: solitamente sono dei dispositivi che si collegano alla rete fissa o al proprio smartphone; man mano che aumenta la cifra il POS aggiunge delle caratteristiche più avanzate come SIM integrata, fotocamera e stampante per lo scontrino.

Le commissioni dei POS e il credito d’imposta agevolato

Dal 1° luglio 2022 il credito d’imposta sulle commissioni delle transazioni effettuate tra POS e carte o bancomat è del 30%.

È bene tenere presente le agevolazioni fiscali messe in atto dal Ministero perché non esistono POS senza commissioni, ma ci sono in commercio POS con commissioni basse. Non essendoci quindi in commercio POS con commissioni gratuite, il Governo ha attuato una serie di incentivi sotto forma di credito d’imposta:

  • sulle commissioni relative ai pagamenti;
  • per acquisto, noleggio o utilizzi di Pos collegati a registri di cassa;
  • per l’acquisto di sistemi digitali di incasso che consentono anche la memorizzazione e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi.

 

Pos non funziona: i problemi più frequenti e come risolverli

Quando il POS non funziona, non si presenta solo un problema tecnico, ma anche legale, in quanto ad oggi la mancata accettazione del pagamento elettronico è causa di multe.

In caso di mancanza di collegamento o di linea è consigliato chiamare immediatamente l’assistenza tecnica per la risoluzione del problema. I POS di Banco di Sardegna, ad esempio, hanno l’assistenza tecnica 7 giorni su 7. In attesa dell’intervento, ci sono alcuni piccoli interventi che è possibile fare autonomamente per ripristinare il POS:

  • spegnere e riaccendere il dispositivo;
  • staccare e ripristinare l’alimentazione e il collegamento alla rete dati; nel caso dei POS mobile, questa operazione deve essere eseguita togliendo batteria e SIM dati dal terminale;
  • verificare la connessione internet.
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